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al testo di Gaudenzio Massi
I nuovi schiavi
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Tutto il mondo chiuso dentro a uno smartphone preso in centro Metto dentro una microscheda che al servizio mi collega Posso entrare senza dolo che non mi sentirò mai più solo Basta iscriversi ad una rete sociale per l’amico eterno conviviale Per il cervello storica illusione del sociale in condivisione Io lo consulto come biblioteca per l’illusione d’essere poeta Quel che c’è fuori da imparare c’è l’ho dentro da confermare Se chiudi gli occhi tu lo vedi quel che sale su dai piedi ti attraversa saettante ...è il brivido all’istante
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Arcangelo Galante
- 12/11/2017 17:48:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Ottime riflessioni sulluso dello smartphone, che ha modificato totalmente i comportamenti, le abitudini e, di conseguenza, lintero relazionarsi e vivere delluomo, sino al punto da renderci schiavi di questo strumento. Se, da un lato, rimane innegabile l’utilità di esso per la sua comodità in moderni tempi, sempre più esigenti, dall’altro, è anche vero che parecchia gente si è lasciata conquistare a tal punto da aver dimenticato la bellezza, il piacere, la soddisfazione, le emozioni del comunicare “genuinamente”, persino con spontaneità e libertà d’espressione. E quest’ultimo aspetto, è triste, pure per l’esempio che i social stanno dando alle nuove generazioni. Ma ancora peggio, certi individui, senza generalizzare, lo preferiscono al contatto umano, in un frenetico invio di messaggi, per comunicare senza stimoli utili al nutrimento dell’anima, del cuore e delle emozioni. Un testo che ben denuncia il fardello di una delizia dei nostri tempi, senza volere demonizzare nulla, persino in rete, ma sottolineando l’uso errato ed esasperato che se ne fa. Applausi all’autore che offre una pubblicazione dal veritiero contenuto su di una realtà da meditare. Un gentile saluto.
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